Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza - Comune di Riolo Terme

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Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

 
I-sindaci-Noi-No

I Sindaci dell'Unione della Romagna faentina

Il Comune di Riolo Terme aderisce all'iniziativa "Sciopero delle donne" indetta il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Per le strade del centro verrà organizzato un corteo silenzioso per ricordare le vittime della violenza. Partenza alle 17.30 davanti al Municipio.
 Il percorso verrà segnato simbolicamente con un cammino di scarpe rosse.
L'iniziativa verrà affiancata anche da Noi No: uomini contro la violenza.

Lo stesso giorno verranno inoltre inaugurati nel teatro, nella biblioteca, nel centro di aggregazione giovanile e nella Rocca, i "Posti Occupati".

 

Sciopero delle donne

Il manifesto

LO SCIOPERO DELLE DONNE

L'iniziative parte dalla volonta delle giornaliste  Barbara Romagnoli e Adriana Terzo. In due mesi hanno raccolto adesioni di personaggi noti, sindacati, centri antiviolenza, attiviste di Amnesty International, scrittrici, professioniste, casalinghe, insegnanti, madri, direttrici di banca, consigliere comunali, amministratrici e impiegate.
Lo spirito che anima l'iniziativa è riportato nel Manifesto‘Le parole che vogliamo‘, che ne ha ispirato la realizzazione: “Una donna uccisa ogni due giorni non è una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella società civile -si legge- Misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perché il femminicidio non ha natura emergenziale, ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche, che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno”.
“Per questo - prosegue il documento - rilanciamo lo ‘Sciopero delle donne‘, indetto per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un’azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni tra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione. Uno sciopero generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne e offrire un segnale chiaro e inequivocabile, riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista può produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi”.
Tantissime le iniziative organizzate nelle diverse città italiane .

 

 

 

Posto occupato

IL "POSTO OCCUPATO"

Si occupa un posto in un cinema, un teatro, un treno, sulla metro o a scuola, per lasciare un segno della nostra presenza: con un giornale, una borsa, un mazzo di chiavi, un cappello. Quel posto è mio, tornerò ad occuparlo. Per molte, troppe donne, non sarà più così. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto nella società, sul tram, a scuola, in metropolitana.

Posto occupato

Posto occupato al centro di Aggregazione "La baracca"

L'iniziativa "Posto occupato" propone un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza: quel posto viene riservato a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga, per simbolizzare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza.
Posto occupato è partito il 29 giugno dall’anfiteatro della villa Comunale di Rometta (Messina), luogo di nascita di Maria Andaloro, editore della rivista online “La Grande Testata” e ideatrice del progetto.
La speranza di Posto occupato è che il “contagio” si estenda anche alle altre città italiane, e che le Istituzioni, i Comuni, i Servizi di ogni genere e i luoghi di aggregazione sociale raccolgano l’invito a riservare un “posto” in memoria delle donne vittime di ogni forma di violenza. E che questa assenza urlasse la mostruosità del suo perché.

 

Sciopero dell donne - il sito dedicato all'iniziativa

Sciopero delle donne a Riolo Terme - la pagina facebook

Posto occupato - il sito dedicato alla campagna di comunicazione

Noi no! Uomini contro la violenza - il sito web